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La celiachia o morbo celiaco è un'intolleranza permanente al glutine, una proteina contenuta in cereali come grano, avena, orzo, segale. I cereali e i legumi sono l'unica fonte di amido, il nutriente dal quale l'uomo ricava circa la metà dell'energia totale che gli occorre.
Nelle persone affette da celiachia questi alimenti provocano una reazione auto-immunitaria che danneggia gravemente la mucosa dell'intestino tenue, che normalmente permette l'assorbimento delle sostanze nutritive. Il danno immunitario provoca "l'appiattimento" (atrofia) dei villi intestinali, cioè delle minuscole "pieghe" della mucosa che servono a favorire l'assorbimento delle sostanze nutritive. Le persone affette da questa intolleranza devono qunidi assolutamente eliminare questi cereali dall'alimentazione, per evitare complicazioni anche gravi nel tempo.
La celiachia è una allergia estremamente diffusa: a seconda delle stime, la sua frequenza nella popolazione va da 1 caso su 120 a 1 caso su 250. Alto è anche il numero di persone affette ma non diagnosticate perché presentano sintomi atipici e difficilmente riconoscibili: si calcola che, attualmente, per ogni paziente diagnosticato circa 5 sfuggano alla diagnosi. I sintomi più comuni nei bambini sono diarrea, vomito, gonfiore addominale con carenza di calcio, ferro e vitamine. Negli adulti si manifesta con anemia sideropenica, debolezza muscolare, carenza di calcio, dolori ossei, difficoltà e disturbi nel concepimento nelle donne. La Celiachia non è ereditaria tuttavia esiste una predisposizione familiare.
L'unico trattamento oggi disponibile per la celiachia è l'eliminazione rigorosa dalla dieta di tutti gli alimenti contenenti glutine, come frumento, orzo, segale e avena. Dato che il glutine (come amido di frumento o malto) può essere presente, anche in quantità minime, in diverse preparazioni alimentari, è importante che le persone celiache adottino un intelligente piano alimentare. Il glutine infatti è nascosto in molti alimenti, e questo particolare non è sempre noto, come ad esempio nel caso dei corn-flakes, teoricamente di granturco,che possono contenere malto, per cui è indispensabile conoscerne l'esatta composizione. Va eliminato qualsiasi alimento che abbia tra i suoi ingredienti GRANO, ORZO, SEGALE, AVENA (come pane, pasta, dolci) sostituendolo con riso, mais (granturco) soia, grano saraceno, farina di cocco, patate e fecola di patate, castagne, miglio, sesamo, tapioca e tutti i tipi di legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli).
Per diagnosticarla, esistono oggi diversi test sierologici:
- Anticorpi anti-gliadina (AGA)
- Anticorpi anti-endomisio (EMA)
- Anticorpi anti-transglutaminasi tessutale (anti-tTG)
I test devono comunque essere confermati da una biopsia intestinale
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Consigli utili:
Per evitare la contaminazione, è opportuno adottare alcune misure precauzionali:
- lavare bene le mani, utensili da cucina e tutte le superfici che possono avere residui di farine o briciole di pane
- coprire con carta da forno o con alluminio la piastra del forno e le superfici dove verranno appoggiati gli alimenti cotti a raffreddare
- cuocere riso e altri cereali permessi in acqua e pentole pulite, senza adottare cestelli per cotture multiple in cui ci sia stata la pasta
- non infarinare e non addensare mai i cibi con farine non consentite
- non riutilizzare mai l'olio di frittura di cibi infarinati o impanati con macinati normali
- non utilizzare oli di semi vari, ma monoseme e, naturalmente, l'olio extravergine d'oliva.
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